Agenda della gravidanza: Piemonte e Toscana

L’agenda della gravidanza: un’utile idea ma ancora poco utilizzata.
Piemonte e Toscana, anzi no: Toscana e Piemonte, 2 esempi da seguire.
In Toscana, infatti, è da 18 anni che si utilizza il “libretto della gravidanza”, mentre in Piemonte è stata inserita nel 2009. Ma facciamo un passo indietro: di cosa si tratta? Da dove nasce?

Si tratta dello strumento cartaceo, una vera e propria cartella clinica, che accompagna una mamma durante i nove mesi dell’attesa: comprende tutte le impegnative precompilate e firmate necessarie per eseguire gli esami previsti dal Decreto Bindi per la gravidanza fisiologica (con le corrette esenzioni), in modo da evitare le interminabili attese dal medico di famiglia; le spiegazioni dei vari test di screening prenatali; un breve … diciamo … “bignami” sui concetti di gravidanza fisiologica e parto, in modo che la mamma possa compiere scelte compatibili con le proprie aspettative. Alcune parti di questa agenda sono staccabili in modo che possano essere conservate dagli operatori.
Quest’agenda è stata introdotta nella realtà piemontese a partire dal 2009 appunto con l’intento di uniformare l’assistenza alla gravidanza fisiologica almeno in tutto il territorio regionale.
Essa può essere ritirata in uno dei consultori famigliari senza presentare nessuna certificazione di gravidanza.
Il libretto della gravidanza toscano, invece, ha un aspetto simile ad un vecchio libretto sanitario, è sempre consegnato dai consultori ma dietro presentazione di certificazione di gravidanza; le impegnative sono sì presenti, ma devono comunque essere firmate e timbrate da un medico di base; non è presente una parte informativa ma contiene i protocolli per le analisi chimiche e strumentali previste per la gravidanza fisiologica.
In entrambe i casi, comunque, è uno strumento utile, una guida per orientarsi nell’iter del percorso nascita, secondo quanto previsto dalla normativa. È stato accolto favorevolmente da diverse realtà (ginecologi, ostetriche…) e si auspica che possa avere rapida diffusione a livello nazionale, soprattutto per uniformare l’assistenza alla gravidanza fisiologica su tutto il territorio, evitando così sprechi per indagini superflue o deficit per mancanza delle stesse.

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