Travaglio e parto: fasi e differenze

Nel periodo finale della gravidanza le future mamme si preparano, anche psicologicamente, al momento del parto. Cresce la consapevolezza ma anche l’ansia, ci si chiedono tante cose, ad esempio se si capirà qual è il momento migliore per andare in ospedale.

La durata del travaglio, quindi delle contrazioni uterine che introducono il parto, varia da donna a donna ma anche da gravidanza a gravidanza. Puoi già aver avuto un figlio ma vivere gestazione, travaglio e parto in modo diverso rispetto alla volta precedente. Leggendo il nostro articolo, apprenderai fasi e differenze di travaglio e parto, due momenti che ricorderai per il resto della tua vita.

Fase prodromica

È chiamata così la fase di preparazione al travaglio, riconoscibile da contrazioni ritmiche, dolorose ma gestibili, della durata di due-tre ore. Di solito si manifestano in serata o di notte. Anche la fase prodromica è variabile: anticipa il travaglio di alcune ore o di qualche giorno.

Le fasi del travaglio

Proviamo a schematizzare le fasi del travaglio, ciascuna con caratteristiche comuni per tutte le gestanti.

  •  Fase iniziale > contrazioni che durano dai 30 ai 60 secondi, dalla frequenza variabile (dai 5 ai 20 minuti di distanza). Dolore sopportabile, si possono “rompere le acque”, la fase sarà conclusa al raggiungimento di circa 3 centimetri di dilatazione.
  • Fase attiva > Inizia quando il collo dell’utero è dilatato di 4-5 centimetri. Da questo momento in poi, si ingrandirà di circa 1 cm all’ora. Le contrazioni saranno molto più lunghe di prima (circa 45-60 secondi).
  • Fase di transizione > A questo punto il bambino scenderà sempre più verso il basso e sentirai il bisogno di spingere, anche se il collo dell’utero non sarà completamente aperto. Sentirai contrazioni più intense e lunghe (circa 60-90 secondi).

Fase espulsiva, finalmente mamma

Sei nel momento più intenso, pronta a partorire il tuo meraviglioso bambino. Le contrazioni saranno più lente e potrai prender fiato spingendo con concentrazione. La durata del parto dipenderà dalla posizione e dalle dimensioni del nascituro, ma anche dalla tua esperienza (sei già mamma?). Dopo il parto, la fase finale sarà il “secondamento”, cioè l’espulsione di placenta e membrane.

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