Le prime settimane di gravidanza

Esami e analisi da fare in gravidanza, mese per mese

La legge italiana, grazie al decreto Bindi, ha stabilito una serie di esami da effettuare in epoca pre-concezionale per entrambi i partners e l’elenco degli esami da eseguire durante la gravidanza stessa. Vediamone alcuni e il perché della loro importanza.

Devo fare degli esami prima del concepimento?

  1. gruppo sanguigno e fattore Rh, per valutare l’eventuale rischio di incompatibilità legati ai gruppi sanguigni dei 2 genitori;
  2. sierologia, ovvero epatite B, C, HIV, sifilide, importante per i genitori e per l’eventuale trasmissione al feto
  3. emocromo, glicemia, transaminasi, creatinina, necessari per uno screening di patologie ematologiche, (anemia mediterranea, talassemia, piastrinopenia) diabete, problemi epatici o renali;
  4. SOLO PER LEI, il complesso TORCH: toxoplasmosi, rosolia e citomegalovirus.

Esami da fare all’inizio della gravidanza:

ROSOLIA: dal 2008 è attiva un’importante campagna di vaccinazione per le adolescenti o le donne in età fertile che non hanno contratto il virus nella loro vita. Si tratta infatti di una delle malattie esantematiche infantili che si manifesta classicamente con pustole rosse e prurito. Non crea particolari disagi, ma al feto può causare gravi malformazioni in quanto il virus riesce oltrepassare la barriera placentare. Nell’ottica di una futura gravidanza, è importante per la donna non immune vaccinarsi almeno 6 mesi prima. Non è consigliata l’esecuzione del vaccino in gravidanza, mentre è fortemente raccomandata in puerperio (il periodo di 6 mesi dopo il parto).

TOXOPLASMOSI: si tratta di un’infezione che la donna non si accorge di contrarre, non dà sintomi né particolari manifestazioni ma crea anticorpi nel siero materno. Non sono eccessivamente numerose le donne immuni al toxoplasma: la maggior parte sono recettive e devono fare attenzione, durante la gravidanza, ad alcuni comportamenti a rischio. L’infezione è veicolata dai gatti: il toxoplasma può essere eliminato al loro corpo attraverso le feci. Per questo motivo, nel caso in cui si possieda un gatto, è importante l’utilizzo dei guanti per la pulizia della loro lettiera e per effettuare lavori di giardinaggio (per evitare il contatto diretto con terra contaminata). Inoltre sono sconsigliate verdure crude come insalata o altri ortaggi da terra che possono essere state a contatto con il virus. In merito esistono opinioni discordanti: alcuni sostengono che sia sufficiente un accurato lavaggio con bicarbonato e disinfettanti, altri invece ne sconsigliano completamente l’assunzione durante tutta la gravidanza; per maggiori informazioni chiedete indicazione al vostro medico di fiducia. È sconsigliata all’unanimità invece la carne cruda o insaccati crudi: il toxoplasma muore con la cottura. Queste semplici precauzioni per la toxoplasmosi non valgono assolutamente più in allattamento: si è libere di mangiare qualunque cibo (nella giusto misura, ovvio!!!)

CITOMEGALOVIRUS: si tratta di un’infezione comune soprattutto nei soggetti immunodepressi (malati oncologici, soggetti chemio o radio trattati, persone sieropositive…) e si trasmette con il contatto con liquidi biologici. Nelle persone sane non dà particolari manifestazioni, ma per i soggetti immunodepressi è molto pericoloso in quanto crea una condizione infettiva in un soggetto privo di difese immunitarie. Non esistono particolari norme da seguire se si è recettive a questo virus, se non quelle di evitare contatto con urine o altri liquidi organici con persone particolarmente a rischio.

TEST PRENATALI PER LA SINDROME DI DOWN: è da poco possibile effettuare esami molto precoci per individuare, solo con un semplice prelievo di sangue, il rischio di un’anomalia cromosomica, come per esempio la trisomia 21 che porta alla sindrome di Down. Questo tipo di test si può effettuare fin dalla 10a settimana di gravidanza.

ECOGRAFIA: nel primo trimestre è importante l’esecuzione della prima ecografia chiamata della datazione. Deve essere eseguita entro la 12° settimana e serve per valutare l’embrione e il suo sviluppo attraverso la misurazione della sua lunghezza (CRL). Entro tale settimana, infatti, tutti gli embrioni corrispondono, ovvero crescono in egual modo. Durante l’ecografia viene annotata l’ultima mestruazione (U.M.) della donna, termine di riferimento per stabilire l’epoca di gravidanza: se si ha riscontro di un embrione con un CRL maggiore del previsto allora si “ridata” la gravidanza, cioè verrà presa come indicazione la settimana calcolata in base alla misurazione e non più quella calcolata in base all’ultimo ciclo mestruale. Facciamo molto più semplicemente un esempio: una donna ha avuto l’U.M. il 3/01/09; in base a questo solo dato l’epoca presunta del parto (E.P.P.) risulterebbe il 10/10/09. Dal primo controllo ecografico, emerge che l’embrione ha un CRL inferiore alla misura attesa: l’E.P.P viene spostata in avanti al 17/10/09 proprio in base a questa misurazione che corrisponde ad una settimana di sviluppo in meno rispetto al previsto.

 

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