Come si fa a capire se la gravidanza è a rischio?

Prima di restare incinta è impossibile prevedere se si tratterà di una gravidanza senza problemi o a rischio. Quest’ultima non provoca necessariamente un aborto, ma va gestita in modo tale che tutto fili liscio, con cure ad hoc e 9 mesi di riposo.

Come si riconosce una gravidanza a rischio? È soprattutto durante il primo trimestre che il corpo può dare dei segnali negativi rispetto all’andamento della gestazione, come dolori al basso ventre e piccole perdite di sangue. Se succede, comunicalo al medico senza preoccuparti troppo finché non ti avrà visitata: nella maggior parte dei casi è una situazione gestibile.

Quali sono i sintomi

Nel corso dei primi tre mesi di gravidanza, secondo gli studiosi, il 14-21% delle donne soffre di minacce d’aborto. I sintomi sono:

  • Perdite di sangue, anche abbondanti;
  • Dolori al basso ventre e vicino ai reni, simili a quelli che anticipano il ciclo;
  • Dolori continui ma senza sanguinamento.

In ogni modo, almeno finché il medico non ti avrà visitata, non è detto che ci sia un aborto in corso.

Cosa fare se avverti dei problemi

Se non stai bene resta calma e contatta il tuo ginecologo. Nel caso in cui non fosse reperibile non perdere troppo tempo: fatti accompagnare in ospedale per un controllo. Il medico eseguirà un’ecografia per controllare nell’immediato la salute del feto.

Le cure possibili

In caso di minaccia d’aborto il dottore ti prescriverà una cura specifica, dopo aver valutato l’entità del problema. Ecco, in genere, quali sono le soluzioni consigliate:

  • Riposo e nessun rapporto sessuale > il “must” di un tempo era il riposo assoluto, oggi viene consigliato di evitare qualsiasi sforzo – come sollevare dei pesi o fare sport – senza dover stare necessariamente 9 mesi a letto;
  • Cura farmacologica > Di solito in questi casi sono prescritti farmaci antispastici o decontratturanti – in grado di bloccare le contrazioni dell’utero – oppure il progesterone, un ormone che rilassa l’utero favorendo il corretto impianto dell’embrione;
  • Ricovero ospedaliero > solitamente è previsto solo per alcuni giorni, necessari a eseguire un controllo accurato della salute della mamma e del feto.

Si tratta di rimedi efficaci, che aiutano a proseguire e portare a termine la gravidanza. Tuttavia, non è ancora possibile arrestare un travaglio abortivo già in atto.

Hai esperienze in merito? Stai vivendo una gravidanza a rischio? Raccontaci di te.

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