Come aiutare il bambino a girarsi

Solitamente, durante la 32a settimana di gravidanza, la maggior parte dei bimbi si posiziona “a testa in giù” dentro il pancione, preparandosi al parto. Purtroppo non è sempre così: una piccola percentuale resta in posizione podalica, cioè “a testa in su”. In questi casi, si può provare ad aiutare il bambino a girarsi.

Un parto naturale, se il piccolo non ha assunto la posizione cefalica (con la testa verso il basso), è sconsigliato. Diventa un’impresa ardua per la mamma ma anche per il bebè, che rischia la displasia dell’anca e un’insufficienza di ossigeno al cervello. Per questo, in casi estremi, viene eseguito un cesareo. Tuttavia esistono delle tecniche, utili alla futura mamma e ai medici, che spingono il cucciolo a girarsi. In questo articolo vi parleremo degli esercizi fisici.

Esercizi fisici in gravidanza per far girare il bambino

Puoi eseguirli dalla 30esima alla 37esima settimana di gravidanza, solo se ottieni l’autorizzazione del tuo medico. Ecco i più comuni.

  • Inversione posturale: metti a terra dei cuscini e distenditi poggiandovi le anche, solleva il bacino a 23-30 cm dalla testa. Prova a farlo tre volte al giorno per 10-15 minuti, a stomaco vuoto, quando senti il bimbo muoversi.
  • Con le ginocchia al petto: inginocchiati, anche sul letto, appoggiando gli avambracci. Porta il mento verso il petto e il sedere all’insù. Ripeti questa posizione 2 volte al giorno, per 5-15 minuti, sempre a stomaco vuoto.
  • Piscina: andare sott’acqua, fare delle capriole o semplicemente nuotare, agevola la posizione cefalica.
  • Postura: le posizioni assunte durante la gravidanza influiscono su quella del piccolo nell’utero. Cerca di assumere sempre una postura corretta, quando stai seduta o in piedi. Sta attenta a non spingere la pancia verso l’esterno quando sei in posizione eretta.

Rotazione esterna

Alcuni bimbi si girano all’ultimo minuto, soprattutto se i medici fanno il possibile perché avvenga. In clinica, prossimi al parto, è possibile eseguire una manovra chiamata “rotazione esterna”. Il medico agisce sul pancione, dopo un’attenta ecografia, sollevando il culetto del nascituro e cercando di girarlo manualmente.
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