Aiuto! Mio figlio è podalico.

Cosa significa che il feto è in posizione podalica? Succede che il piccolo possa stare, dentro al pancione, con il sedere giù e la testa in alto. Talvolta può tenere i piedini davanti al viso e altre volte in basso, insieme al culetto. Se mantiene questa posizione fino alla 30^a settimana non preoccuparti: avrà ancora tutto il tempo di girarsi. In caso contrario, se a fine gestazione sarà ancora podalico, sicuramente dovrai affrontare un cesareo.

Per il nascituro è quasi una tappa obbligata rigirarsi su se stesso e restare a testa in giù, quando l’utero non è più così confortevole perché lui ne occupa gran parte dello spazio. È la posizione migliore per il parto, e in genere 9 bebè su 10 la assumono durante la 32^a settimana di gravidanza. Altri, anche se in minima percentuale, si girano in prossimità del parto. Ecco cosa succede se il bimbo resta podalico.

Si tenta un cambio di posizione

Partorire per via vaginale, in questi casi, non è saggio. Prima di passare ai bisturi, però, se ci sono le condizioni per farlo, il ginecologo proverà a far cambiare posizione al piccolo. Esistono numerose tecniche, fra le più comuni c’è la cosiddetta “manovra di rivolgimento”.
In cosa consiste? Il medico agisce sull’addome della mamma, manipolandolo e controllando al contempo la situazione in pancia, attraverso l’ecografia. La manovra è consigliata a partire dalla 36a settimana, può essere eseguita fino all’inizio del travaglio e stoppata, ovviamente, prima che si rompa il sacco amniotico. La partoriente dovrà prendere dei farmaci volti a distendere i tessuti dell’utero, per favorire la manipolazione.
Può essere eseguita sempre? No, dipende dalla salute generale di mamma e bimbo. Va evitata se lei ha perso sangue nei giorni precedenti, se ha già partorito con cesareo, in caso di scarsa presenza di liquido amniotico, se il bimbo ha un battito cardiaco anomalo.

Che ne pensi? Ti è mai capitata una situazione del genere o conosci qualcuno incinta, con il cucciolo in posizione podale?